Legalmente riconosciuta dal MIUR con Decreto Ministeriale del 13 Settembre 2016 prot. 1758

Il modello teorico

Il modello teorico dell’IIPP per la formazione all’esercizio della psicoterapia valorizza la Psicoterapia integrata della Regolazione Emotiva (Self-Regulation Psychotherapy), in quanto psicoterapia integrata body trauma oriented, il cui obiettivo è la cura delle emozioni (Mente) e delle sensazioni (Corpo) disregolate del paziente, a favore della mentalizzazione e della regolazione psico-somatica per una sua maggiore autonomia sia nello stare con se stesso, sia nelle sue relazioni interpersonali e che di attaccamento.

La disregolazione delle emozioni del paziente ha un’origine evolutiva nei traumi che sono intervenuti nel suo sistema delle relazioni primarie e che, in quanto non elaborati, vengono ripetuti inconsciamente negli schemi comportamentali e negli automatismi disfunzionali, anche corporei di attacco-fuga-immobilizzazione, nel qui ed ora del paziente, ovvero nella coazione a ripetere.

Un modello teorico integrato: mente – corpo – relazione

Il modello si fonda pertanto sulle evidenze scientifiche che emergono nell’ambito delle neuroscienze dello sviluppo emotivo, della psicosomatica, della psicobiologia dell’attaccamento sicuro/insicuro e dei correlati biologici del trauma complesso (Schore, 2003a/b; Porges, 2011; Panksepp, Biven, 2012).

Il processo clinico maturativo della self-regulation nella psicoterapia integrata della regolazione emotiva ha lo scopo di favorire progressivamente, nel paziente, l’acquisizione di queste nuove competenze:

  • Insight Cognitivo ovvero l’impegno nella mentalizzazione e nella regolazione, in risposta ad emozioni e sensazioni sia negative che positive;
  • Una Identità Psicosomatica, ovvero la consapevolezza, la comprensione e l’accettazione dei diversi stati emotivi e corporei;
  • Regolazione degli stati emotivi, migliorando l’autonomia e la flessibilità a sperimentare nuovi stati emotivi e corporei funzionali;
  • Contenere, elaborare e trasformare le frustrazioni, le perdite e i limiti sia passati che presenti, in una prospettiva creativa e vitale;
  • Insight Corporeo ovvero il processo di mentalizzazione e di trasformazione delle sensazioni corporee traumatiche intervenute nello sviluppo neuroaffettivo del paziente;
  • Riattivare un sistema di attaccamento aperto e sicuro, sia nell’intimacy, sia nella regolazione dei conflitti e delle rotture interpersonali;

La disregolazione delle emozioni del paziente ha un’origine evolutiva nei traumi che sono intervenuti nel suo sistema delle relazioni primarie e che, in quanto non elaborati, vengono ripetuti inconsciamente negli schemi comportamentali e negli automatismi disfunzionali, anche corporei di attacco-fuga-immobilizzazione, e nel qui ed ora del paziente, ovvero nella coazione a ripetere.

L’importanza della dimensione relazionale nella regolazione emotiva

Il processo clinico della regolazione emotiva è un processo relazionale finalizzato alla maturazione del paziente (self-regulation) ma basato fondamentalmente sulla regolazione emotiva e somatica del terapeuta (mind body insight). Questa specificità consiste nell’attenzione o nell’insight che il clinico (caregiver) utilizza per regolare il suo atteggiamento terapeutico nella relazione clinica, le sue reazioni controtransferali, sia emotive che somatiche, che si producono in tutte le fasi dell’intervento, nella costruzione, rottura, riparazione e mantenimento dell’alleanza terapeutica, relativamente alla domanda di cura del paziente e al transfert del paziente di seduta in seduta.


Questa attitudine terapeutica permette allo specializzando di comprendere come le memorie traumatiche del paziente e i conflitti inconsci che ne derivano intervengano nella relazione clinica, condizionando i comportamenti e le reazioni emotive nel setting della coppia analitica, con l’obiettivo di promuovere l’esperienza di una nuova matrice relazionale. (McDougall, 1989; Chasseguet-Smirgel, 2003; Ogden, Minton, Pain, 2006).

Lo scenario psicoterapeutico fin qui descritto evidenzia quindi la costante attenzione che il modello dell’IIPP ripone alle variabili relazionali all’interno del trattamento psicoterapeutico. Gli elementi del transfert e del controtransfert partecipano sinergicamente permettendo progressivamente al paziente di passare da un sistema relazionale chiuso a un sistema relazionale aperto e sicuro.

Ogden T.H., 1997

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